Ricordo ancora molto bene le litigate che facevo con mia sorella, tanto andavamo d'accordo nella maggior parte dei casi, quanto potevamo scoppiare e finire a tirate di capelli e graffi. Ricordo benissimo anche mia madre che cercava, spesso inutilmente, di fare da paciere o di dividerci e farci stare tranquille. Ora vivo questa situazione dalla parte opposta, come genitore e mi trovo a riflettere spesso sulla cosa.
Non i piccoli non vadano d'accordo, anzi, per la maggior parte del tempo Alice ed Elena giocano assieme tranquillamente e si gestiscono in autonomia e ora cominciano ad includere anche Lorenzo nei loro giochi, magari dandogli da fare qualcosa che lo tenga occupato secondo le sue abilità, affinchè non le disturbi troppo.
Capita però che improvvisamente comincino a litigare o che la situazione degeneri e ho imparato a cercare di individuare la causa: fame, sete o sonno di uno dei tre, stanchezza o scontro per avere l'esclusiva di un gioco o infine desiderio di cambiare il gioco non condiviso dall'altra. Nelle prime situazioni mi sento abbastanza in grado di gestire la cosa proponendo una merenda o una pausa lettura con me e mi sembra naturale fornire il mio sostegno per risolvere la situazione. Negli altri casi invece io sarei per il non intervento da parte dell'adulto, penso che sia giusto che se la sbrighino da sole e trovino una soluzione che va bene per entrambe o per tutti e tre. Ma dal dire al fare!